Come fondare un'associazione

Una guida a tutti i passaggi pratici e burocratici da eseguire per fondare e registrare un’associazione (culturale, senza scopo di lucro, di volontariato, sportiva… Insomma attinente al terzo settore).

1. Per prima cosa bisogna scrivere lo statuto e l’atto costitutivo. Online sono presenti numerosi modelli standard da scaricare, che vanno declinati secondo la natura della propria associazione, specialmente in riferimento agli obiettivi, alle attività, alle modalità di adesione, e alla vita associativa (riunioni, assemblee, organi direttivi…). È importante fare attenzione alla forma associativa, perché ad esempio quelle più normate, come l’APS (associazione di promozione sociale) o l’ODV (organizzazione di volontariato), richiedono criteri di adesione e obiettivi specifici a cui fare riferimento.

2. Ciascun membro che concorre alla fondazione dell’associazione deve firmare lo statuto e l’atto costitutivo. Le firme in originale devono essere presenti  in ciascuna pagina su almeno due copie dello statuto e dell’atto costitutivo. Lo statuto e l’atto costitutivo sono, in pratica, un contratto privato tra più individui, che deve essere poi “autenticato” dallo Stato. Questa procedura porta alla registrazione di un’associazione “non riconosciuta”, che non è una brutta cosa, ma solo una forma associativa specifica. Per dare vita a un’associazione riconosciuta, invece, è necessaria la firma di tutti i soci in presenza di un notaio (con relativi costi aggiuntivi).

3. Vanno comprate in tabaccheria le marche da bollo da 16 € (devono avere la stessa data, o una data precedente, alla data presente sull’atto costitutivo). Una marca da bollo ogni 4 pagine o comunque ogni 100 righe. Con un minimo di 4 marche per ogni copia dell’atto. La marca da bollo deve essere presente anche sull’atto costitutivo (sempre una ogni 4 pagine, o comunque ogni 100 righe. Di solito l’atto costitutivo si mantiene entro questa prima soglia).

4. La registrazione deve essere effettuata all’agenzia delle entrateAttenzione: servono più passaggi all’agenzia. Il primo è la richiesta del codice fiscale. Va compilato il modulo AA5/6, e presentare una fotocopia di atto e statuto (già firmati).

MODELLO AA5/6  

5. Una volta ottenuto il codice fiscale, bisogna andare in banca o in posta a pagare lo F23 con il tributo per la costituzione di un’associazione (200,00 €, codice tributo 109T). Il modulo lo fornisce direttamente l’ufficio dell’agenzia delle entrate. NB. Il tributo si può pagare anche prima di avere ottenuto il codice fiscale, con il codice fiscale personale del legale rappresentante o di uno dei soci fondatori.

6. Con codice fiscale dell’associazione, lo F23 pagato, il modello 69 per la registrazione degli atti compilato con i dati fiscali di tutti i fondatori (nome, cognome, luogo e data di nascita, domicilio e codice fiscale), e due copie di atto costitutivo e statuto in originale (entrambe firmate e con le marche da bollo), va richiesto un secondo appuntamento presso l’agenzia delle entrate per la registrazione.

MODELLO 69

7. L’agenzia delle entrate terrà per sé una copia, e una copia, dopo apposita bollatura, verrà restituita al richiedente.

8. Entro due mesi dalla registrazione dell’associazione presso l’agenzia delle entrate va effettuato anche l’invio del modello EAS, sempre all’agenzia delle entrate, in via telematica. In alternativa è un’operazione che può effettuare anche un commercialista abilitato.

MODELLO EAS

9. Attualmente il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, detto anche RUNTS, è stato annunciato ma non è ancora attivo, se non in fase preliminare per le APS e le ODV, ma appena lo sarà la propria associazione andrà registrata anche lì.

RUNTS

10. Dopo la registrazione, che può essere fatta da qualunque privato, è opportuno affidarsi a un commercialista con un minimo di competenza in associazionismo per seguire la propria contabilità, e aprirsi un conto corrente per gestire le finanze dell’associazione (ogni banca ha delle formule dedicate al terzo settore).

PICCOLE GRANDI COSE DA TENERE A MENTE

– Se non avete contato bene il numero delle righe dello statuto (all’agenzia delle entrate sono abbastanza fiscali in materia), o avete dimenticato di comprarle il giorno indicato sull’atto costitutivo, potete sempre recuperare e aggiungere le marche da bollo mancanti con date successive, pagando però una sanzione. La sanzione consta di una marca da bollo extra di 1,60 euro per ogni marca da bollo da 16 € mancante.

– Avete 20 giorni dalla data della costituzione per registrare l’associazione. Se sforate, dovete pagare una penale di 20 € (il 10% dei 200 € del tributo per la registrazione).

– Se non siete il legale rappresentante dell’associazione, dovete avere la sua delega scritta per registrare l’associazione all’agenzia delle entrate. Ricordarsi di portare anche almeno 2 fotocopie della carta d’identità del legale rappresentante e 2 della propria (una verrà acclusa alla procedura per la richiesta del codice fiscale, una a quella della registrazione).

– Nel modulo della richiesta del codice fiscale va indicato il codice del settore di riferimento dell’associazione: bisogna studiarsi preliminarmente il codice corretto sul sito dei codici Ateco.

CODICI ATECO

– Questa guida NON contempla la richiesta di partita iva, oltre che di codice fiscale per l’associazione. La richiesta di partita iva è necessaria qualora l’associazione volesse vendere beni o servizi. La richiesta di partita iva può essere fatta contestualmente alla richiesta di codice fiscale, o in un secondo momento.

– Visto che in tempi di Covid si può accedere agli uffici dell’agenzia delle entrate solo su appuntamento, e gli appuntamenti non sono immediati, bisogna verificare che la prenotazione non sfori i 20 giorni dalla data di costituzione. Probabilmente è meglio prenotare l’appuntamento addirittura qualche giorno prima che i soci firmino gli atti.

– In alternativa, con l’app dell’agenzia delle entrate, si può prendere un ticket per il giorno stesso (fino a esaurimento della disponibilità dei posti, che avviene già molto presto in mattinata). È possibile completare tutta la trafila di registrazione in un solo giorno, se si prenota un primo appuntamento (per il codice fiscale) presto, si esce per andare in posta/banca a pagare lo F23, e poi si torna grazie a un secondo ticket, per completare il percorso (registrazione atto e statuto).

– Un dettaglio scemo anzichenò: stampate atto costitutivo e statuto con ampi margini del documento (almeno 5 centimetri), altrimenti non saprete dove attaccare le marche da bollo. Inutile stringere il testo, ridurre le righe, e via dicendo, per risparmiare pagine. Tanto le marche da bollo variano in base alle righe effettive.

– Costi totali indicativi: 200 € di tributo per la registrazione, 5/6 marche da bollo per ogni statuto + 1 per l’atto costitutivo (96/112 € per l’abbinata, quindi 192/224 € totali in marche da bollo), i costi delle varie fotocopie/stampe (5 € forfettari). Insomma un totale di circa 400 €.